Читать онлайн «Итальянские сказки / Fiabe Italiane»

Автор Ибарбия А.И.

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Книга содержит двенадцать итальянских сказок на разные сюжеты – как волшебные, так и бытовые. Тексты сказок упрощены и сокращены, сопровождаются комментариями и упражнениями на понимание прочитанного, в конце книги расположен небольшой словарь. Занимательные итальянские сказки позволят вам погрузиться в удивительный мир итальянского фольклора. Чтение итальянских сказок в оригинале не только поможет в изучении языка, но и даст прекрасную возможность познакомиться с культурой Италии.

Книга предназначается для тех, кто только начинает свое знакомство с итальянским языком (уровень 1 – для начинающих).

Итальянские сказки / Fiabe Italiane

Il pesce lucente

Il Sole innamorato

Il pane d’oro

I tre desideri

Le streghelle

La tessitrice

I tredici briganti

Il lupo e le tre ragazze

La fiaba dei gatti

Le tre casette

Il contadino astrologo

La madre schiava

Итальянско-русский словарь к сказкам

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Итальянские сказки / Fiabe Italiane

Адаптация текста, упражнения, составление комментариев и словаря А. И. Ибарбии

© Ибарбия А. И. , адаптация текста, комментарии, упражнения, словарь

© ООО «Издательство АСТ»

Il pesce lucente

C’era un vecchio[1], che aveva perso i figli e non sapeva come campare, lui e sua moglie, anch’essa vecchia e malandata. Andava tutti i giorni a far legna[2] nel bosco e vendeva la fascina per comprare il pane. Un giorno mentre andava nel bosco lamentandosi[3], incontrò un signore dalla lunga barba, e gli disse: “So tutte le tue pene, e voglio aiutarti. Ecco una borsa con cento ducati”. Il vecchio prese la borsa e svenne. Quando si riebbe, quel signore era scomparso. Il vecchio tornò a casa e nascose i cento ducati sotto un mucchio di letame, senza dir niente alla moglie[4]. “Se li do a lei[5], finiscono presto…” e continuò ad andare nel bosco l’indomani. La sera dopo trovò la tavola ben imbandita. “Come hai fatto a comprare tutta questa roba” chiese. “Ho venduto il letame” disse la moglie. C’erano[6] cento ducati nascosti!” L’indomani, il vecchio andava per il bosco sospirando più di prima.

E incontrò di nuovo quel signore dalla lunga barba. “So della tua sfortuna” disse il signore. “Pazienza: ecco altri cento ducati”. Stavolta il vecchio li nascose sotto un mucchio di cenere. La moglie il giorno dopo[7] vendette la cenere e bandì tavola. Il vecchio quando tornò e seppe non mangiò neanche un boccone[8]: andò a letto strappandosi i capelli. Al bosco l’indomani stava piangendo, quando tornò quel signore. “Stavolta non ti darò più denaro. Tieni queste ventiquattro rane: vendile e col ricavato comprati un pesce, il più grosso che riuscirai a trovare”. Il vecchio vendette le ranocchie e comprò un pesce. La notte si accorse che luccicava: mandava una gran luce che si spandeva tutto intorno. A tenerlo in mano era come tenere una lanterna. La sera lo appese fuori dalla finestra. Era una notte buia, di burrasca. I pescatori che erano al largo non trovavano la via del ritorno tra le onde. Videro la luce a quella finestra. Tremarono dirigendosi verso la luce e si salvarono. Diedero al vecchio metà della loro pesca e fecero con lui il patto: il vecchio appese quel pesce alla finestra ogni notte e loro sempre divisero con lui la pesca. E così fecero e quel buon vecchio non conobbe più miseria.