Читать онлайн «La testa degli italiani»

Автор Беппе Севернини

Beppe Severgnini

La testa degli italiani

ISBN 8848603262

Prima edizione Libri Oro Rizzoli: giugno 2006

A Indro Montanelli,

come d'accordo

«A questo punto, essere onesti con se stessi

è la migliore forma di amor di patria. »

Luigi Barzini, The Italians

Venerdì

PRIMO GIORNO

_____________________

Da Malpensa a Milano

L'aeroporto, dove si dimostra che amiamo le eccezioni più delle regole

 Essere italiani è un lavoro a tempo pieno. Noi non dimentichiamo mai chi siamo, e ci divertiamo a confondere chi ci guarda.

Diffidate dei sorrisi pronti, degli occhi svegli, dell'eleganza di molti e della disinvoltura di tutti. Questo posto è sexy: promette subito attenzione e sollievo. Non credeteci. O meglio: credeteci, se volete. Ma poi non lamentatevi.

Un viaggiatore americano ha scritto: «Italy is the land of human nature», l'Italia è la terra della natura umana. Se è vero - e ha tutta l'aria di essere vero - l'esplorazione diventa avventurosa, per voi stranieri. Dovete procurarvi una mappa.

Restate qui dieci giorni? Facciamo cosi: durante il viaggio, studieremo tre luoghi al giorno. Luoghi classici, quelli di cui il mondo parla molto, forse perché ne sa poco. Cominceremo da un aeroporto, visto che siamo qui. Poi cercherò di spiegarvi le regole della strada e l'anarchia di un ufficio, la loquacità dei treni e la teatralità di un albergo, la saggezza seduta di un ristorante e la rassicurazione sensuale di una chiesa, lo zoo della televisione e l'importanza di una spiaggia, la solitudine degli stadi e l'affollamento in camera da letto, le ossessioni verticali dei condomini e la democrazia trasversale del soggiorno (anzi: del tinello).

Dieci giorni, trenta luoghi. Dobbiamo pur cominciare da qualche parte, per trovare la strada che porta nella testa degli italiani.

***

Prima però dovete capire una cosa: la vostra Italy non è la nostra Italia. Italy è una droga leggera, spacciata in forme prevedibili: colline al tramonto, olivi e limoni, vino bianco e ragazzi dai capelli neri. L'Italia, invece, è un labirinto. Affascinante, ma complicato. Si rischia di entrare e girare a vuoto per anni. Divertendosi un mondo, sia chiaro.

Molti stranieri, nel tentativo di trovare l'uscita, ricorrono ai giudizi dei viaggiatori del passato - da Goethe a Stendhal, da Byron a Twain - che su di noi avevano sempre un'opinione, e non vedevano l'ora di correre a casa a scriverla. Questi autori vengono citati ancora oggi, come se non fosse cambiato niente. Non è vero: in Italia qualcosa è cambiato. Il problema è capire che cosa.

I moderni resoconti rientrano, quasi tutti, in due categorie: cronache di un innamoramento e diari di una disillusione. Le prime soffrono d'un complesso di inferiorità verso la nostra vita privata (di solito contengono un capitolo sull'importanza della famiglia e un altro sull'eccellenza della cucina). I secondi mostrano un atteggiamento di superiorità davanti alle nostre vicende pubbliche (c'è sempre una dura condanna della corruzione e una sezione sulla mafia).

Le cronache dell'innamoramento sono scritte, in genere, da donne americane, e mostrano un amore senza interesse: descrivono un paradiso stagionale, dove il clima è buono e la gente cordiale. I diari della disillusione sono tenuti quasi sempre da uomini inglesi, e rivelano un interesse senza amore: raccontano un luogo sconcertante, popolato da gente inaffidabile e governato da meccanismi diabolici.